Mi stona.
Nelle immagini che quotidianamente hanno invaso le nostre case, questa volta, mi si è fissata nella mente una nota di colore diversa, proprio stonata.
Mi sono convinto che le emozioni via via emergenti siano comandate da un sostantivo: l’ipocrisia.
Uno Stato sovrano, invade militarmente un altro Stato imponendo le proprie condizioni al resto del mondo. È già successo, sappiamo com’è finita e l’angoscia che ci assale è dovuta al fatto che non immaginiamo come andrà a finire stavolta.
Ma la preoccupazione è per la prevaricazione di un uomo contro un altro uomo o c’è anche qualcos’altro?
Un fattore, ad esempio può essere rinvenuto in un altro sostantivo: la paura. Io sono infatti convinto che se Putin non avesse le armi nucleari ce ne fotteremmo altamente di lui e del popolo ucraino così come siamo ben abituati ad ignorare gli altri conflitti in giro per il mondo; questa a mio modo di vedere non è affatto una nota stonata, una tantum, ma un comportamento consolidato.
In questi giorni stiamo vedendo, inoltre che sono state colpite persone che indossano i nostri stessi giubbini e le nostre stesse scarpe, smanettano i nostri stessi telefonini, accudiscono i loro animali domestici per come facciamo noi, inforcano occhiali uguali ai nostri; i bambini sono proprio conciati come i nostri, seguendo la stessa moda. Le vetrine dei negozi di Kiev sono colorate come le vetrine che siamo abituati a vedere. E poi diciamocelo, la nostra naturale propensione al razzismo ci fa percepire gli Ucraini come belli; hanno lineamenti armonici e un colore della pelle “amico“; si sa l’uomo è sempre attratto dal bello.
Mi chiedo, questo indirettamente influenza la nostra percezione, la nostra immedesimazione?
Se così non fosse, non si spiegherebbe il fatto che siamo sempre noi che ci siamo girati dall’altra parte lasciando anche i bamini dietro un filo spinato al centro dell’Europa e che siamo sempre noi quelli che abbiamo ignorato mamme e bimbi sopra una barca.
Quindi alla fine della fiera, non è l’uomo e la prevaricazione di un nostro simile a preoccuparci. Stiamo inconsciamente cercando di ripulire la nostra coscienza bardando la nostra natura poveraccia con addobbi altruisti.
Tranquilli, mica siamo diventati di colpo “umanofili”!
9 risposte su “Ipocrisia”
Giuseppe, ho fatto anch’io le stesse considerazioni, che tu hai avuto la lucidità ed il coraggio di esternare. Ma, come tu hai specificato, qui il nostro coinvolgimento, non solo emotivo è maggiore, anche dovuto alla pericolosità dell’autore e all’appartenenza dell’Ucraina all’Europa.
Credo che sia un senso di appartenenza territoriale e culturale che ci hanno installato nel nostro chip. E comunque, sono convinto che ognuno di noi cercherà di tutelare i propri interessi. In verità di dico che la cattiveria dell’uomo è una cosa inspiegabile come la sua stessa esistenza.
Lucido e cinico quanto vero.
Ma sempre con Salvini ce l’hai?????
https://www.repubblica.it/politica/2022/02/25/news/salvini_letta_ucraina-339233962/
Penso che ci siano luci e ombre in questa presa di posizione in aiuto all’Ucraina. In altre circostanze, in molte altre, come hai scritto, ci siamo voltati dall’altra parte, penso alle guerre africane: Somalia, Eritrea, Congo, Nigeria, Algeria, Sudan, Mozambico, Darfur, Egitto, Libia, Siria, Uganda ecc., per non parlare dell’Afghanistan, Pakistan, solo ultime in ordine cronologico e certamente possiamo affermare che i dittatori, dall’Africa al Medio Oriente, al centro America hanno tutti la stessa connotazione: sono spietati e sanguinari. Putin rientra in questa casistica e per lo più ha i missili nucleari. Perché siamo o ci sentiamo così coinvolti in questa guerra? Voglio credere che, finalmente, abbandonata l’ipocrisia alla quale facevi riferimento, forse siamo o ci siamo scoperti più umani? Sarà anche perché abbiamo passato gli ultimi due anni isolati e con molto più tempo per riflettere e fare “mea culpa” per il passato? Voglio sperare che in futuro avremo lo stesso atteggiamento verso tutti i paesi canaglia e ciò a prescindere dal colore degli occhi e della pelle, dal fatto che siano vicini o lontani dai nostri confini. Se ci riusciremo? Non lo so, ma penso che sia venuta l’ora di pensare un po’ di più agli altri…
Credo che, in generale, si ha una “particolare attenzione e preoccupazione” per due motivi: la vicinanza territoriale e la consapevolezza che i protagonisti antagonisti della vicenda per svariati motivi, in caso di conflitto, trascinerebbero
anche noi in una vera e propria guerra.
Tuttavia quello che tu scrivi, mi rende pensieroso e, forse, inconsciamente, in parte, è così.
D’altra parte: barbie e ken sono biondi 🙂
Non umanofili , ucrainofili!!! Per quanto tempo ancora?
Le tue riflessioni sono sempre interessanti e offrono tanti spiragli di riflessioni. È tutto estremamente paradossale! Mio figlio prima di mettersi a letto in questi ultimi giorni mi esterna il suo timore per la guerra….addirittura l’altra sera sentendo il boato dei tuoni mi ha chiesto spavenato se fossero le bombe di Putin…
Il mio pensiero va pricipalmente a tutti i bambini che sono stati catapultati in questa guerra…
🤦