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Riflessioni

“…dilla nna cosa di sinistra, dilla”.

Vi racconto, con tutti i miei limiti narrativi, il tour tipo di un malato (ad esempio Diabetico) di Campobello (ma credo che questo problema sia “tipico” nei paesi piccoli) e che ha bisogno di presidi sanitari prescritti per legge e “passatigli” da cappiddrazzu (lo Stato):

  • Il malato deve andare dal medico per farsi prescrivere la visita specialistica;
  • Il malato deve prenotare la visita e quindi deve (in caso di anziani) anningare qualcuno perché chiami il CUP che dopo diverse mezz’ore risponde (spesso gentilmente) assegnando la data;
  • Il malato deve recarsi nel posto assegnato per la visita (Canicattì, Licata, Agrigento, Ribera) per la visita e la prescrizione dei presidi. Faccio presente che lo specialista si trova in ospedale e può ricevere mediamente dopo sei mesi dalla prenotazione;
  • Il malato con il famoso pizzino rilasciato dall’ospedale deve tornare dal medico che deve preparare la ricetta;
  • Il malato deve recarsi in via Luigi Giglia per lasciare la ricetta, il libretto e tutto l’incartamento per farsi fare un altro foglio da presentare in farmacia;
  • Il malato deve ritornare in via Luigi Giglia per ritirare l’incartamento che deve essere firmato dal medico;
  • Il malato deve recarsi a Ravanusa in viale Lauricella per farsi firmare il foglio da presentare in farmacia;
  • Il malato deve riportare una copia in via Luigi Giglia perché l’ufficio ne vuole una copia;
  • Il malato deve recarsi in farmacia a Canicattì perché parte dei presidi li consegnano solamente nella farmacia dell’ospedale.
  • Il malato dopo aver fatto tutti questi passaggi vede riconosciuto il suo Diritto alla salute.

Questo tour viene fatto una volta l’anno completo e una volta l’anno saltando i primi tre punti.

Ora, che lo faccia io per mia mamma, mi girano le balle ma alla fine posso sopportarlo.

Proviamo a fare un esercizio di immaginazione: ripercorriamo l’iter di cui sopra immaginando che questo venga fatto da un malato anziano solo, oppure senza macchina e con reddito basso: l’effetto è devastante. Ed è sottoposto ad una pratica “vessatoria” soltanto perché ha la colpa di essere malato.

E nessuno di quelli che sono seduti comodi nelle poltrone delle varie stanze dei bottoni se n’è accorto? Nessuno dice niente?

La verità è che al banchetto di questa Repubblica stanno partecipando tutti, da destra a sinistra, senza nessuna distinzione tra canazzi di mannara, iene, leoni, avvoltoi e formiche.

Ma tutti quantu siti (da destra a sinistra) non ne provate vergogna?

La domanda in effetti è pleonastica, perché io ne sono certo: non ne provate!

4 risposte su ““…dilla nna cosa di sinistra, dilla”.”

È una vergogna. Lo Stato che non si fida di un medico e crea tutti questi giri per “alleviare” i problemi della gente malata.
I nostri politicanti fanno discorsi da ladri.
La persona nsocchi mangia arrutta.

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